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Il popularismo è una corrente ideologica che ha come fine la costituzione di un modello di società auto-regolato in una perfetta armonia tra le parti che lo compongono mediante la costituzione di una cooperazione sociale supervisionata da uno Stato forte, legittimato e fondato sul Diritto, che ha l’onere di condurre questo processo storico di evoluzione della società fino allo stadio ultimo di essa, ossia quella società dove lo Stato sarà solo garante di un sistema auto-regolato che vive in perfetta simbiosi senza nessuna limitazione alla libertà personale. Dunque l’arrivo alla società evoluta, civile e responsabile.

 
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La Guerra Gotica

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2007 18:28
13/11/2006 16:30
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La Guerra gotica, (535-552), fu il risultato della decisione di Giustiniano nel 535 di cambiare la piega presa dagli eventi nel secolo precedente in Occidente e riconquistare all'Impero Romano d'Oriente le province italiane che erano state perse a favore di Odoacre prima e degli Ostrogoti (Goti Orientali) di Teodorico il Grande dopo.

Il casus belli fu offerto a Giustiniano (secondo uno schema già usato contro i Vandali di Gelimero in Africa) dall'esilio e successivo assassinio nel 535 di Amalasunta, erede di Teodorico, i cui ambasciatori avevano firmato un patto con Giustiniano secondo il quale le truppe imperiali potevano usare le basi sicule nella loro guerra contro i Vandali.
Il generale incaricato di dirigere le operazioni fu Belisario che da poco aveva combattuto con successo contro i Vandali e, per assolvere il nuovo incarico, chiese proprio a loro di attaccare gli Ostrogoti.
Con il loro aiuto Belisario conquistò velocemente la Sicilia e quindi sbarcò sulla penisola italiana conquistando Rhegium (Reggio Calabria) e Napoli entro il novembre 536 ed a dicembre era già a Roma, costringendo alla fuga il nuovo Re dei goti Vitige che da poco era stato chiamato a sostituire Teodato.
L'anno dopo Belisario, non avendo truppe a sufficienza per affrontare i nemici in campo aperto, si rifugiò a Roma e difese la città dal lungo assedio messo in atto dai goti (da gennaio 537 a marzo 53[SM=g27989] che interruppe saltuariamente lanciando qualche incursione dalle mura della città (ad es. la "Battaglia della porta Pinciana").
Quando finalmente giunsero rinforzi da Costantinopoli organizzò una nuova offesiva: inviò il generale Narsete a liberare dall'assedio Armiminum (Rimini) mentre diresse l'altro suo luogotenente Mundila a nord per conquistare Mediolanum (Milano). Tuttavia, non passò molto tempo prima che i contrasti fra Narsete e Belisario si facessero drammaticamente sentire: chi ne pagò le conseguenze furono i cittadini di Milano, che, assediati da 30000 Goti comandati da Uraia e difesi solamente dalla guanigione di 800 uomini al comando di Mundila, per la fame furono costretti a capitolare: Mundila fu spedito a Rimini, ma i cittadini furono passati a fil di spada e la città rasa al suolo (539).

Nel 540 ci fu una temporanea entrata in scena dei Franchi al comando di Teodeberto, che riuscirono anche a prendere e saccheggiare Milano mentre Narsete fu richiamato in patria. La mossa successiva di Belisario fu di mettere sotto assedio Ravenna, capitale degli ostrogoti, riuscendo anche a catturare il re Vitige. I goti allora offrirono allo stesso Belisario la corona dell'Impero Romano d'Occidente, ma egli rifiutò. L'offerta, però, mise in allarme Giustiniano che pensò bene di richiamare Belisario per inviarlo a combattere i Persiani in Siria: Belisario riuscì a portare Vitige a Costantinopoli, ma Giustiniano non volle decretare a Belisario il trionfo, né volle che il tesoro di Teodorico il Grande venisse esposto al pubblico, ma solo privatamente.

L'assenza di Belisario dall' Italia, e i dissensi fra i vari generali bizantini permise ai Goti di riorganizzare le loro forze nel Nord Italia, sulla scia del successo avuto a Milano. D'altra parte, è vero che Procopio testimonia che lo stesso Belisario si fosse accontentato della presa di Ravenna, stimando che nulla di pericoloso potesse provenire dalle terre al di là del Po. Si sbagliava di molto: nel 541 gli Ostrogoti acclamarono Badùila, detto Totila (l'immortale), capo della guarnigione di Treviso, come loro nuovo condottiero, dopo che questi aveva assassinato il predecessore reo di aver avviato dei negoziati con l'Impero. Totila capì subito gli errori commessi dal predecessore Vitige: evitò di impegnarsi in estenuanti assedi, in cui i Bizantini potevano avere la meglio, e sfruttò la preminenza sulla terra, costringendo Belisario a rincorrerlo facendo il periplo in mare.

Capì inoltre che la guerra non poteva essere vinta senza l'appoggio degli Italiani, che erano in massima parte favorevoli ai Bizantini: non potendo però avere il sostegno dei latifondisti e dei patrizi italici (tutti bene o male legati all' Impero), cercò e ottenne l'appoggio delle popolazioni rurali, impegnandosi in una riforma agraria di stampo egualitaristico. Dal punto di vista militare, si impegnò in una fortunata campagna contro i bizantini riconquistando tutta l'Italia settentrionale, scendendo lungo la Flaminia (pur lasciando in mano bizantina alcune roccaforti come Spoleto e Perugia), evitando Roma e attaccando e conquistando Napoli (543).
Non è quindi da stupirsi se Totila, re di un popolo ariano, deciso e crudele quanto basta, e nemico dei proprietari terrieri (fra cui gli ecclesiastici) venisse dipinto a tinte fosche dai membri della Chiesa in Italia, nonostante Giustiniano avesse brutalmente sostituito (e fatto assassinare, insinua velenoso Procopio) nel 537 il santo papa Silverio con il più "morbido" papa Vigilio: il papa Gregorio Magno descrive Totila come un Anticristo, e lo stesso San Benedetto (che secondo la leggenda riceve a Montecassino la visita del re Goto poco prima della conquista di Napoli) gli predice il successo, la conquista di Roma, ma poi la rovina se non si redimerà dai suoi "propositi delittuosi" (fra cui, forse, la riforma agraria).


Giustiniano, mosaico in San Vitale a Ravenna.


Vista la situazione disperata, nel 544 Belisario fu nuovamente inviato in Italia e tentò di difendere la città di Roma dall' assedio di Totila (545, il secondo dall' inizio della guerra), che si lanciò contro di essa dopo la presa di Assisi e Spoleto. Roma veniva conquistata (17 dicembre 546) da Totila, le cui offerte di pace tramite il prelato Pelagio (futuro papa Pelagio I) furono rifiutate da Giustiniano che rispondeva di "trattare direttamente con Belisario", e gli intimava di non nuocere alla bellezza di Roma. Totila con generosità risparmiò la città e momentaneamente si ritirò da essa, ma questo gli costò l'assedio (il terzo) e la conquista di Roma da parte di Belisario nel 547, che inviò le chiavi della città a Costantinopoli. Giustiniano, geloso ed intimorito dai suoi successi (secondo quanto raccontato dallo storico Procopio di Cesarea, secretario di Belisario), lesinava l'invio dei rinforzi necessari. Belisario cercò dunque l'appoggio dell' imperatrice Teodora, tramite la moglie Antonina che era a lei molto legata: ma il 1° luglio del 548 Teodora moriva, e Giustiniano richiamava Belisario definitivamente a Costantinopoli. L'assenza di Belisario fu la causa della subitanea riconquista di Roma da parte di Totila (il quarto, 549).
Belisario intanto veniva spedito questa volta sul fronte danubiano contro i Bulgari.

Giustiniano lanciò quindi una nuova campagna di conquista dell'Italia. A capo delle sue truppe pose Germano, suo nipote. Inviò, inoltre, un altro esercito con a capo il generale Liberio per attaccare i Visigoti in Spagna.
A seguito della morte di Germano, nel 551 Narsete ottenne di nuovo il comando delle operazioni in Italia: radunò un esercito imponente, senza farsi molti scrupoli di arruolare con generosi donativi barbari slavi, longobardi e franchi fra le sue schiere, e puntò direttamente verso Roma: non potendo attraversare la Flaminia da Fano perché la roccaforte della gola del Furlo era ben presidiata, probabilmente prese la via di Sassoferrato e Fabriano, sconfiggendo Totila nella Battaglia di Tagina (Gualdo Tadino), detta dei Busta Gallorum. Totila riuscì a fuggire ferito, ma morì poco distante, in un luogo chiamato Caprae, corrispondente all' attuale frazione di Caprara, dove tuttora esiste un sito chiamato Sepolcro di Totila. Dopo la battaglia decisiva, Narsete costrinse alla resa anche i goti che ancora occupavano Roma.

Qui si inserisce il celebre commento di Procopio, che puntualizza come la vittoria bizantina si rivelasse invece una ulteriore disgrazia per gli abitanti di Roma: i barbari arruolati nelle file di Narsete si abbandonarono al saccheggio della città (al punto di "violare le donne nei templi"), tanto che Narsete si affrettò a rispedirli alle loro sedi (in particolare, i Longobardi: Paolo Diacono, longobardo, nella sua Historia Langobardorum, pur essendo uomo di chiesa abilmente glissa su questo episodio).
Con la successiva Battaglia dei Monti Lattari combattuta nell'ottobre 553, Narsete sconfisse anche Teia (successore di Totila) e quanto rimaneva dell'esercito goto in Italia. Teia fu l'ultimo re dei goti.

La Prammatica Sanzione del 554 ricondusse tutti i territori dell' Italia sotto la legislazione dell' Impero bizantino, e reintegrando tutti i proprietari terrieri delle terre alienate dall' "immondo" Totila a favore dei contadini. Questo gravò ulteriormente le condizioni già precarie degli Italiani: come conseguenza della guerra, degli stenti, e delle imposizioni fiscali, una terribile pestilenza infuriò in Italia dal 559 al 562.


Anche la vittoria militare fu effimera per i Bizantini: stando a ciò che scrive Paolo Diacono nella Historia Langobardorum, dissensi fra Narsete e il nuovo imperatore Giustino II (oppure, come indica Paolo Diacono con ironia, le continue contumelie dell'imperatrice Sofia), spinsero Narsete a chiamare in Italia il re dei Longobardi Alboino. Secondo ricerche storiche recenti forse questa è una esagerazione: Procopio comunque attesta la presenza di Longobardi al comando di Audoino (padre di Alboino) nella Battaglia di Tagina.
Secondo la tradizione riportata da Paolo Diacono, il giorno di Pasqua del 568 Alboino entra in Italia. I Bizantini furono costretti a ritirarsi davanti all'avanzata dei Longobardi tanto che nel 571 l'Esarcato di Ravenna controllava solo qualche importante centro costiero e poco altro. Il loro breve governo fu, però, particolarmente duro in quanto gravarono di tasse esose le genti italiche, anche perché tutte queste guerre avevano drenato dalle casse dell'Impero Romano d'Oriente risorse che probabilmente sarebbe stato più utile impiegare contro le minacce che cominciavano ad affacciarsi da Est.
Le conseguenze della guerra si fecero sentire sull'Italia per molto tempo dopo la fine della guerra, anche perché la popolazione per non essere coinvolta aveva abbandonato le città per rifugiarsi nelle campagne, spezzando il processo di aggregazione ed urbanizzazione in atto. Anche se le cifre delle vittime riportate da Procopio sono forse esagerate, si può stimare che quasi metà della popolazione italiana fosse decimata dagli assedi, dalle carestie e dalla peste. Particolarmente raccapriccianti sono nella testimonianza di Procopio i dettagli degli stenti subiti dalla popolazione di Milano durante l'assedio del 539. La ripresa dell'Italia si potrà dire completata solo con la nascita dei Comuni in pieno Medioevo.
Inoltre, la differenziazione fra domini longobardi nella terraferma, tipicamente organizzati in ducati (Cividale, Verona, Pavia, Milano, Spoleto, Benevento), e domini bizantini sulla costa (Venezia, Napoli, Ravenna, la Pentapoli), inizia il processo di frammentazione politica che sarà tipico dell'Italia per oltre mille anni successivi.

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Un vostro giudizio? Giustiniano fece bene ad invadere l'italia?


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la guerra gotica ci ha rovinato,maledetto giustiniano [SM=g27996]

se i goti avessero potuto stabilizzarsi senza pericoli esterni l'italia sarebbe divenuta una delle più potenti nazioni europee sin dall'alto medioevo.


« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
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Il suo era un piano visionario, che andava a scontrarsi con i processi storici in atto e che aveva per strumento un Impero che, per quanto grande e potente, non poteva permettersi di gestire una situazione di tale portata… come la Storia dimostrerà nei due secoli successivi.
Giustiniano fu un grande sognatore; realizzò in pare il suo miraggio, ma su basi così fragili che già dopo la sua morte ha cominciato a crollare.


"E' utile conservare tutto ciò che non è necessario distruggere."

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Il piano di Giustiniano era un idea che serpeggiava a Costaninopoli sin dalla caduta dell'Impero. Riunirlo definitivamente, una sorta di desiderio amaro che i bizantini-romani dovettero reprimere fino a tempi migliori.... forse anacrostico, ma neanche del tutto. Infatti, pensandoci, gli errori commessi furono principalmente umani, e se Maometto non avesse predicato in Arabia, l'impero di Costantinopoli forse avrebbe creato un forza capace di restaurare in parte un impero erede di Roma.
Diciamo, che furono gli intrighi di corte a portare all'esasperazione e al disastro in Italia, con quel dualismo tra Narsete e Belisario, nato per ragioni futili, totalmente deleterio, per non considerare che Narsete con Giustiniano stesso, per invidia di Belisario, lo constrinse ad un armistizio con gli ostrogoti, quando questi erano a pezzi, permettendo loro di riorganizzarsi, proprio quando le forze bizantine, esigue e senza rifornimenti (sempre per colpa della corte), dovevano necessariamente schiacciare il nemico.

Sicuramente portò l'Italia nel disastro più completo.....


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Sì, ma per un sogno di Giustiniano e dell'imperialismo di Costantinopoli, moltissime persone sono morte in quella guerra....
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non ho potuto fare a meno di notare ''Giustiniano ci ha rovianto'' o ''la guerra causò molti morti''...
volevo ricordare che nell'Italia gotica le cose finzionavano così... c'era una società che non sbaglerei se definissi di caste, c'erano i romani, cioè il 95% della popolazione, che vivevano in condizione di schiavi, se non peggio, costretti a vivere come animali, sotto il totale controllo della ''casta dominante'' ovvero i goti.
In poche parole? se eri biondo eri un capo, se eri romano eri uno schiavo da maltrattare.
perchè i romani non si ribellarono secondo voi? semplice, oltre a tenere la popolazione divisa, e rigidamente fuori dalle città, vivendo in fortezze, vivevano in completa povertà, e veniva dato loro un unica speranza nella vita, non essere uccisi dalle guardie gotiche, difatti, gli unici cittadini liberi, cioè i goti, erano tutti ''volenterosi'' di entrare a far parte della guardia di alcuni ricchi capotribù, o entrare nell'esercito, questo perchè era l'unica fonte di guadagno per un goto... ebbene, adesso, vista la situazione dei romani, che per quanto mi riguarda considero miei antenati, visto che non sono nè biondo nè germanico, pensate ancora che Giustianiano fù un invasore? per quanto mi riguarda, fù un liberatore del nostro paese, anche se non durò molto la nostra liberà...
21/12/2006 13:55
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Re:

Scritto da: -kapo- 21/12/2006 13.34
non ho potuto fare a meno di notare ''Giustiniano ci ha rovianto'' o ''la guerra causò molti morti''...
volevo ricordare che nell'Italia gotica le cose finzionavano così... c'era una società che non sbaglerei se definissi di caste, c'erano i romani, cioè il 95% della popolazione, che vivevano in condizione di schiavi, se non peggio, costretti a vivere come animali, sotto il totale controllo della ''casta dominante'' ovvero i goti.
In poche parole? se eri biondo eri un capo, se eri romano eri uno schiavo da maltrattare.
perchè i romani non si ribellarono secondo voi? semplice, oltre a tenere la popolazione divisa, e rigidamente fuori dalle città, vivendo in fortezze, vivevano in completa povertà, e veniva dato loro un unica speranza nella vita, non essere uccisi dalle guardie gotiche, difatti, gli unici cittadini liberi, cioè i goti, erano tutti ''volenterosi'' di entrare a far parte della guardia di alcuni ricchi capotribù, o entrare nell'esercito, questo perchè era l'unica fonte di guadagno per un goto... ebbene, adesso, vista la situazione dei romani, che per quanto mi riguarda considero miei antenati, visto che non sono nè biondo nè germanico, pensate ancora che Giustianiano fù un invasore? per quanto mi riguarda, fù un liberatore del nostro paese, anche se non durò molto la nostra liberà...



Il tuo discorso non fa' una piega, però c'è da dire che a causa del dualismo belisario-narsete per i capricci di Teodora, L'Italia ha dovuto patire così tanti male, che all'epoca possiamo dire, fu' distrutto moltissimo. Con l'arrivo dei longobardi, dopo, ebbene, sì può dire che all'epoca vi fu' la distruzione del mondo antico!


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Che vuol dire? è chiaro che come in tutti i paesi romano barbarici ci sarebbe stata una lenta assimilazione che avrebbe portato ad una nazione paritaria,per il semplice fatto che i germanici erano troppo pochi ,per resistere come gruppo etnico omogeneo più di tre generazioni.


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Re:

Scritto da: Pius Augustus 21/12/2006 17.22
Che vuol dire? è chiaro che come in tutti i paesi romano barbarici ci sarebbe stata una lenta assimilazione che avrebbe portato ad una nazione paritaria,per il semplice fatto che i germanici erano troppo pochi ,per resistere come gruppo etnico omogeneo più di tre generazioni.



Penso si volesse precisare sul fatto che i germani dominassero il resto della popolazione romana, dunque non si può parlare di un Giustiniano imperialista e oppressore.
Poi io ho precisato sul fatto che però di morti c'è ne sono stati per questa "liberazione" a causa di frivolezze di corte...


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Re:

Scritto da: Pius Augustus 21/12/2006 17.22
Che vuol dire? è chiaro che come in tutti i paesi romano barbarici ci sarebbe stata una lenta assimilazione che avrebbe portato ad una nazione paritaria,per il semplice fatto che i germanici erano troppo pochi ,per resistere come gruppo etnico omogeneo più di tre generazioni.



Esatto,e poi i goti perlomeno cercavano la legittimazione mentre i bizantini si consideravano già i legittimi governatori e non erano per nulla romani!
02/01/2007 17:47
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Re:

Scritto da: Pius Augustus 13/11/2006 17.09
la guerra gotica ci ha rovinato,maledetto giustiniano [SM=g27996]

se i goti avessero potuto stabilizzarsi senza pericoli esterni l'italia sarebbe divenuta una delle più potenti nazioni europee sin dall'alto medioevo.

Dubito, di tutti i popoli barbari che hanno invaso Roma, non se n'è salvato uno.
Uno ad uno sono crollati tutti.
I Vandali in Africa, i Visigoti in Spagna, i Burgundi in Francia, ecc..., gli unici che si sono salvati sono stati gli angli ed i sassoni, ma perchè erano su un'isola.
Bisanzio era una delle nazioni più potenti all'epoca con regnanti di buona caratura, se non sono riusciti a controbbattere loro i Longombardi, non ci sarebbero potuti riuscire neanche gli Ostrogoti.
Tutti i popoli barbari hanno marciato sui grandi ideali dei loro generali, Teodorico, Odoacre, Alarico, Genserico, Attila ecc..., ma finiti questi grandi generali, non avevano la caratura i loro successori al pari dell'esperienza accumulata dai governanti romani nei millenni passati.
Poi per non parlare degli arabi, un popolo più che bellicoso, al quale Bisanzio dovette cedere numerosi territori anche dalla parte dei loro confini dopo la divisione dell'impero.
I popoli barbari, non avevano l'esperienza, la caratura, lo stile, organizzazione ecc...
L'italia si è spezzettatta perchè fu terra di dominio di molti, in cui solo Venezia ed il papato per ovvi motivi seppero resistere alle orde barbariche invasori.
Quindi dire che senza Costantinopoli saremo vissuti meglio è tutto da vedere, anche se Costantinopoli stessa non cadè nel 1453 saremmo vissuti meglio, ma la storia è fatta di eventi belli e brutti, ma solo dal punto di vista che si prende in considerazione.
Bella rega' e sempre forza Roma.
Romano d.o.c. de Roma, daa Roma, nato a Roma, che vive a Roma, lavora a Roma e s'a spassa a Roma.
Vincitore nonchè diplomatico in Forum TW I con i Julii (fatevi avanti vi distruggerò).
Vincitore anche nella seconda edizione con i Bizantini, se avesse votato una persona sola.
Vincitore nella seconda edizione del miglior elimina fazioni con 5 punti.

Sentiremo tutti la vostra mancanza.
02/01/2007 18:02
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Re: Re:

Scritto da: M.M.2006 02/01/2007 17.47
Dubito, di tutti i popoli barbari che hanno invaso Roma, non se n'è salvato uno.
Uno ad uno sono crollati tutti.
I Vandali in Africa, i Visigoti in Spagna, i Burgundi in Francia, ecc..., gli unici che si sono salvati sono stati gli angli ed i sassoni, ma perchè erano su un'isola.
Bisanzio era una delle nazioni più potenti all'epoca con regnanti di buona caratura, se non sono riusciti a controbbattere loro i Longombardi, non ci sarebbero potuti riuscire neanche gli Ostrogoti.
Tutti i popoli barbari hanno marciato sui grandi ideali dei loro generali, Teodorico, Odoacre, Alarico, Genserico, Attila ecc..., ma finiti questi grandi generali, non avevano la caratura i loro successori al pari dell'esperienza accumulata dai governanti romani nei millenni passati.
Poi per non parlare degli arabi, un popolo più che bellicoso, al quale Bisanzio dovette cedere numerosi territori anche dalla parte dei loro confini dopo la divisione dell'impero.
I popoli barbari, non avevano l'esperienza, la caratura, lo stile, organizzazione ecc...
L'italia si è spezzettatta perchè fu terra di dominio di molti, in cui solo Venezia ed il papato per ovvi motivi seppero resistere alle orde barbariche invasori.
Quindi dire che senza Costantinopoli saremo vissuti meglio è tutto da vedere, anche se Costantinopoli stessa non cadè nel 1453 saremmo vissuti meglio, ma la storia è fatta di eventi belli e brutti, ma solo dal punto di vista che si prende in considerazione.



La guerra gotica è stata molto deleteria per l'Italia, perchè mal gestita; dopo questo conflitto, era pressoché un territorio devastato, in rovina. Scesi i longobardi, non rimase quasi nulla.

Le cause di questi dolori sono imputabili sono alle scelte sbagliate di Costantinopoli; se condotta meglio, forse la situazione sarebbe diversa. Ma visto come è andata, sarebbe stato meglio non fosse mai avvenuta.


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Re: Re: Re:

Scritto da: Caio Logero 02/01/2007 18.02


La guerra gotica è stata molto deleteria per l'Italia, perchè mal gestita; dopo questo conflitto, era pressoché un territorio devastato, in rovina. Scesi i longobardi, non rimase quasi nulla.

Le cause di questi dolori sono imputabili sono alle scelte sbagliate di Costantinopoli; se condotta meglio, forse la situazione sarebbe diversa. Ma visto come è andata, sarebbe stato meglio non fosse mai avvenuta.

Ovviamente, ma è il prezzo che si paga per le guerre.
Giustiniano, si rese conto che il suo progetto era irrealizzabile.
Lui voleva riammettere gli antichi domini romani all'interno dell'impero, tuttavia la sua grande idea e capacità, non era attuabile per vie monetarie.
Dovette lasciare l'Italia ai Longombardi per riuscire con i pochi soldi che aveva, a difendere le terre dagli arabi.
La forza dei popoli barbari stava nel non pagare le truppe da combattimento.
Cosa che invece i popoli più civilizzati dovevano fare.
Il compenso dei barbari era il raziocidio, il saccheggio, le donne ecc..., con l'istituzione di un governo, l'addolcimento delle maniere, si genera un cambiamento che non si addice ai popoli barbari, che cercavano di imitare il modello romano con scarsi risultati.
Infatti nei regni romano barbarici, questi ultimi si dedicavano più all'organizzazione militare piuttosto che alla burocrazia, cosa che si addiceva poco ad un barbaro.
La cosa era più che logica per un popolo abituato a vivere alla giornata con tradizioni secolari di sopravvivenza.
Purtroppo il passaggio fu troppo immediato per questi popoli che si sentivano romani anche se fuori dal limes.
Ne imitavano i modi, ma non ne capivano il significato e ne storpiavano la natura.
Per questo è improbabile che un barbaro civilizzato potesse vincere contro un barbaro aggressore.
Per i Longombardi vale inoltre un discorso molto più approfondito.
La chiesa riuscì a convertirli solo verso l'800, prima erano rozzi e poco affini alla cultura, un popolo molto bellicoso inzomma.
Inoltre i Bizantini ebbero poco tempo per riprendersi delle guerre gotiche, questo è molto importante per la storia, in quanto è risaputo che la stabilizzazione necessita tempo.
Sicuramente se non fossero scesi i longombardi, ora parlavamo tutti latino e tutti eravamo credenti cristiani, non ci sarebbe stato lo scisma e l'Italia sarebbe stata unita sotto un unico dominatore.
Comunque ritengo che le guerre gotiche anche nella loro disgrazia, siano servite.
L'attuale Italia gode ancora delle mille opere d'erte lasciate dei vari dominatori, cioè la nostra disastrosa situazione di unità, ci giova dal punto di vista turistico.
Infatti l'Italia come la Spagna, hanno avuto storie molto simili, questa infatti ebbe dominazioni straniere tre cui Vandali, iberici, romani, cartaginesi, arabi ecc...
Se pensiamo che Barcellona è stata creata dai cartaginesi, così come altre città, Madrid dagli Arabi ecc..., i diversi stili, hanno portato ad una diversificazione del patrimonio architettonico che attualmente ha generato un grandissimo introito fiscale.
Paesi invece come l'Inghilterra, la Francia ecc..., sempre uniti e mai occupati, non passano attualmente alla storia per essere stati tra i più visitati.
Quindi per concludere, dal punto di vista unitario sono daccordo con voi, ma dal punto di vista economico, mi dissocio apertamente.
Bella rega' e sempre forza Roma.
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L'italia con l'invasione bizantina divenne solo una provincia,e non sarebbe mai tornata uno stato sovrano come era con i goti prima di garibaldi.
Daltronde non capisco i paragoni con le altre nazioni barbare:in spagna i discendenti dei goti sopravvissero nelle montagne del nord e portarono avanti la reconquista;in Francia i Franchi crearono il più grande degli stati nazione;in inghilterra gli anglosassoni arrivarono fino al 1066.Solo l'italia,provincia abbandonata,avrebbe mantenuto la sua divisione per secoli:è da notare che le linee di demarcazione bizantine in italia rimasero tali nei secoli.


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Veramente se vai a vedere le statistiche, nessun popolo dell'invasione romana è sopravvissuto.
Solo gli angli, sassoni e juti, ma solo perchè stavano in inghilterra, cioè un'isola lontana dalle fette buone dell'europa.
I franchi scesero dopo tre secoli e passa dalla caduta dell'impero.
E comunque sopravvissero solo per fortuna, infatti il sacro romano impero andò sotto tante dominazioni, rimasero indipendenti per formare la francia solo per casualità.
Infatti i longombardi più tosti e rozzi si estinsero poco dopo.
Comunque ho letto di Teodorico che una cosa che scatenò le guerre gotiche, fu la persecuzione dei cristiani e della Chiesa durante le fasi finali del suo regno.
Questo perchè lui di religione ariana e bisanzio di religione cristiana.
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Re:

Scritto da: M.M.2006 17/01/2007 21.29
Veramente se vai a vedere le statistiche, nessun popolo dell'invasione romana è sopravvissuto.
Solo gli angli, sassoni e juti, ma solo perchè stavano in inghilterra, cioè un'isola lontana dalle fette buone dell'europa.
I franchi scesero dopo tre secoli e passa dalla caduta dell'impero.
E comunque sopravvissero solo per fortuna, infatti il sacro romano impero andò sotto tante dominazioni, rimasero indipendenti per formare la francia solo per casualità.
Infatti i longombardi più tosti e rozzi si estinsero poco dopo.
Comunque ho letto di Teodorico che una cosa che scatenò le guerre gotiche, fu la persecuzione dei cristiani e della Chiesa durante le fasi finali del suo regno.
Questo perchè lui di religione ariana e bisanzio di religione cristiana.


è vero, difatti le guerre contro i barbari, sia goti che vandali, messe in atto da Giustiniano furonogiusificate proprio con questo.
E cioè il fatto che sia i goti che i vandali erano ariani, e iù volte misero in atto stermini di massa contro i cristiani della zona, quelle fatte in africa furono difatti talmente feroci da essere ricordate dalla popolazione perfino sotto il dominio arabo, avvenuto tempo dopo.
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