00 03/09/2006 20:40
Per non ripetermi copio un mio post preso da historiae,che credo perfettamente adatto,anche se più estremista rispetto al mio pensiero attuale che risale ad uno anno fa ma che penso di poter ancora giustificare:

"No mussolini non era affatto come hitler.
Il nome di Hitler nella sua follia e nella sua crudeltà assolute grandeggia nella storia come quella di un uomo che, nella cattiveria,ha ragiunto limiti mai raggiunti prima, che ha proiettato per 5 anni il mondo in un incubo terribile,al cui cui cospetto il mondo fremeva di odio e paura ed ha giustificato da solo la corrente di pensiero assolutamente pessimistica sull'uomo stesso.
Mussolini era solo un giocatore d'azzardo che perse tutte le puntate;un tirannello di provincia capace solo di aggregarsi a quello che lui giudicava il più forte, una pallida imitazione del "vero" autoritarismo d'oltralpe.Non fu grande nemmeno nel male, e dopo essersi pavoneggiato per venti ani sulla scena internazionale si dimostrò di cartapesta, nei sassi della grecia, nelle sabbie della cirenaica e nelle pianure somale.
Al contrario di hitler lui non fu fino alla fine coerente con se stesso, non si riservò l morte che aveva riservato tanti italiani...lui fuggì, senza vergogna verso la svizzera travestito da tedesco.L'unico suo aspetto positivo in confronto a hitler è che fosse senza dubbio più umano,anche se i libici e gli etiopi potrebbero obbiettare qualcosa.
Come uomo non mancava dell'intelligenza pragmatica e faccendiera dell'arrampicatore sociale, e seppe approfittare della disperazione del ventesimo secolo per i suoi scopi,ma commise l'errore di idealizzare se stesso come il nuovo cesare e di gettarsi in una politica più grande di lui e da cui venne travolto.E per che cosa aveva tolto la democrazia ad un popolo?
Per cosa aveva buttato la vento gli ideali del risorgimento e della politica italiana? La risposta la da lui stesso nel 1940, quando le illusorie glorie dell'etiopia si erano dissolte nei monti dei balcani e nei deserti libici: "gli italiani del 1914 erano migliori di quelli del 1940" e aggiunge "non è un bel risultato del regime ma è così".
Quanto al suo "assassinio" cito una frase di ernst nolte, uno dei più grandi storici del fascismo del ventesimo secolo:"la morte di cui morì fu poco meno di un asassinio ma costituì nello stesso tempo una sottile grazia.Ebbe la morte dei guerrieri e dei rivoluzionari senza essere stato in fondo ne l'uno ne l'altro."



« Al futuro o al passato, a un tempo in cui il pensiero è libero, quando gli uomini sono differenti l'uno dall'altro e non vivono soli...
a un tempo in cui esiste la verità e quel che è fatto non può essere disfatto."
George Orwell


"Credi tu, gli chiesi, che io abbia ragione o torto?
Lei ha ragione...
E allora perchè dovrei fuggire?"
Emilio Lussu "Marcia su Roma e dintorni"